La scavatrice che vedete in anteprima fa parte di un gruppo di tre draghe, ovvero dei macchinari dedicati allo scavo, e per spiegare la loro presenza bisogna tornare a 1,8 milioni di anni fa, nel Pliocene. A partire da quel momento, infatti, a Pietrafitta si sedimentò un’ingente presenza di lignite, un tipo di carbone fossile.

Nell’era moderna la lignite diventerà fondamentale come combustibile tanto che nel 1925 si ritiene opportuno costruire a Pietrafitta la prima centrale che nel 1938 si costituì come “Società Mineraria del Trasimeno” e che dal 1942 venne presieduta dall’imprenditore Angelo Moratti. Ma la miniera fu presto abbandonata.

Si scommise di nuovo sulla miniera solo nel 1958. Una nuova centrale, chiamata “Città di Roma” e nuove tecnologie, tra queste le scavatrici. Solo a partire da questo momento i giacimenti furono davvero sfruttati al meglio.

Dalla fine degli anni ‘90 infatti, iniziò l’esaurimento della miniera e con questa anche la dismissione della nuova centrale e delle macchine. L’area venne progressivamente riempita d’acqua dal vicino fiume Nestore per creare dei laghi artificiali e venne costruita una terza centrale (sempre in loco) di media potenza, alimentata però a metano.

Una delle conseguenze inattese dell’attività estrattiva fu il rinvenimento di numerosi reperti fossili risalenti all’era appunto del Pleistocene e dunque tra i più antichi di Europa, oggi conservati nel Museo Paleontologico Luigi Boldrini costruito alla base del paese e intitolato all’operaio della miniera appassionato di paleontologia che trovò i primi fossili.

costruzione:

1956

dismissione:

2004

Superficie:

5,00 km²

riqualifica:

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Potrete visionare tutte le foto al link sottostante.

Industrial Archives

Tutte le foto visibili in questa sezione sono foto d’epoca che ci sono state consegnate dall’Associazione ProMuseo Luigi Boldrini di Pietrafitta, l’associazione che si occupa di organizzare eventi e attività riguardanti l’area industriale e l’omonimo museo locale. Tutte le foto sono state digitalizzate da noi per la prima volta.

Ci è stato impossibile risalire agli autori della foto, mentre per quanto riguarda la cronologia siamo riusciti ad organizzarne alcune secondo macro-periodi. Le uniche foto che riportano direttamente informazioni utili per la datazione recano sul retro il timbro Natalini, storico fotografo del ‘900 perugino.

Potrete visionare l’archivio integrale al link sottostante.

Industrial Videos

Questo è stato il primo video realizzato dal team di IF ed è incentrato sulle draghe di Pietrafitta, ex scavatrici di lignite.

L’Industrial Video è una sperimentazione audiovisiva che cerca di raccontare le draghe in modo cinematografico e non documentaristico concentrandosi tanto sugli elementi che le rendono tali quanto su quelli che invece evocano immaginari a cui queste non appartengono.

Industrial Researches

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Dott. Marco Pizzi

La ricerca su Pietrafitta si basa su un questionario che ha interrogato gli intervistati su cosa intendano per “luogo abbandonato” e “luogo di interesse culturale” attraverso un’interpretazione complessiva delle reazioni ad una serie di immagini. Nella seconda parte del questionario è stato chiesto di classificare con una di queste due etichette le draghe di Pietrafitta, per come descritte dal fashion video di Industrial Flora, osservando il conseguente meccanismo di attribuzione di valore a questo oggetto d’archeologia industriale e al suo circondario.

La ricerca è stata pubblicata in un articolo scientifico intitolato Il potere dell’immagine: attribuire valore ai luoghi abbandonati attraverso la narrazione video, facente parte di un’opera collettanea edita da Morlacchi ed. (Perugia) nel 2021 dal titolo Oltre la partecipazione: riappropriazioni e rigenerazioni, luoghi e transiti. Il caso delle draghe di Pietrafitta in Umbria.

Potrete leggere la ricerca integrale al link sottostante.

Industrial Memories

A Pietrafitta abbiamo avuto la possibilità di conoscere Alberto Bocciarelli, Bruno Piccioni e Renato Vernata, tre ex dipendenti della centrale “Città di Roma” di Pietrafitta, che ha operato dal 1958 agli inizi del 2000.

Alberto, Bruno e Renato hanno vissuto in prima persona Pietrafitta da “prima che i contanti cadessero dal cielo”, come loro stessi ci hanno detto riferendosi metaforicamente ai primi zampilli di lignite infuocata che volteggiavano in cielo quando venne avviata la centrale.

Qui ci raccontano le storie di una vita, passando in rassegna le proprie origini, il proprio lavoro, la loro vita privata e quella all’interno dell’azienda.

Potrete visionare tutte e tre le video interviste al link qui sotto.

 

Potrete visionare tutte le interviste di memoria storica al link sottostante.

FONTI BIBLIOGRAFICHE

-“Pietrafitta: un museo di paleontologia in Umbria” (P. Ambrosetti, A. Faraone, L. Gregori)
-“Energia per Roma dalla lignite umbra” (SIEMENS-SCHUCKERTWERKE AG, DÜRRWERKE AG, LUBECKER MASCHINENBAU AG) (per gentile concessione di Renato Vernata)
-“La centrale termoelettrica <<Città di Roma>> alimentata a lignite” (F. Roma) (per gentile concessione di Renato Vernata)
-“Pietrafitta: memoria di un geosito” (L. Gregori)
-“Storia, energia, ambiente: un modello di centrale a Pietrafitta” (P. Ambrosetti, R. Capurso, R. Covino, G. Gallo, R. Monicchia, B. Selvatici)